Italia campione del mondo di volley maschile

L’Italia ha vinto il Mondiale di volley maschile 2025, battendo la Bulgaria per 3–1. Un risultato importante, soprattutto perché arriva a poche settimane dal trionfo della nazionale femminile: due titoli mondiali nello stesso anno, un fatto che raramente si vede nello sport di squadra.

Non mi interessa tanto l’orgoglio nazionale o il racconto del “i nostri ragazzi ce l’hanno fatta”. Fa piacere, certo, ma non è quello che mi colpisce. Piuttosto, mi affascina il livello tecnico e mentale raggiunto da questo gruppo, che resta ai vertici del volley mondiale praticamente da quando il me stesso delle scuole medie guardava in TV Ferdinando De Giorgi, Andrea Lucchetta e il resto della cosiddetta Generazione di fenomeni vincere un trofeo dietro l’altro. Lo stesso De Giorgi che oggi, ironia della sorte, allena questa nazionale.

A proposito di solidità mentale, è impossibile dimenticare i quarti di finale delle Olimpiadi 2024, quando l’Italia riuscì a rimontare — contro ogni logica e aspettativa — una partita contro il Giappone che sembrava già persa, in un capolavoro di lucidità, determinazione, coesione e sicurezza dei propri mezzi. Sono partite così che restituiscono in modo chiaro il valore di una squadra.

Se devo essere sincero, i miei giocatori preferiti in questo momento non sono nemmeno italiani: Yuji Nishida e Yūki Ishikawa sono proprio giapponesi. E sì, probabilmente c’entra anche il mio legame con il Giappone... in un modo che non saprei spiegare del tutto e che non ha nulla a che fare con il tifo, quanto forse con la cultura — e con una forma di inconsapevole apprezzamento generale che mi porta spesso a vedere il Paese del Sol Levante in una luce migliore di quanto meriterebbe. Razionalmente so bene che non formano certo una coppia superiore ai nostri Giannelli e Michieletto, ma il cuore e la ragione raramente vanno di pari passo. E quando si parla di Italia e Giappone, nel mio caso, il cuore tende sempre a essere un po’ combattuto.

Italvolley 2025. Due nazionali al vertice mondiale nello stesso anno, e un movimento che continua a crescere e a mostrare la parte migliore dello sport: concentrazione, tecnica, gioco di squadra. Il volley resta una delle poche vere eccellenze che ancora ci rimangono — e che, almeno per ora, non sono riusciti a copiarci.