Il Black Friday e un anno di tecnologia utile
15 novembre 2025
Quest’anno, prima del , ho deciso di fare il mio consueto bilancio tecnologico. Spoiler: nessun colpo di scena, nessun gadget rivoluzionario. È stato un anno di acquisti sensati, più utili che entusiasmanti. E va bene così.
Il vecchio frigorifero era un sopravvissuto adatto a un single, con lo spazio giusto per una bottiglia d’acqua raffreddata a fatica e un piatto di mestizia. Quello nuovo, invece, è un gigante in cui potrei infilare un cadavere, e mi avanzerebbe spazio. Quando si dice: in medio stat virtus... 🙄
Ultimo acquisto in ordine di tempo, la : una piccola meraviglia di precisione. Per chi, come me, tiene molto alla salute, poter monitorare la composizione corporea è quasi terapeutico. Peso, massa magra, idratazione, percentuale di grasso: tutto lì, sotto forma di grafici. Finalmente posso preoccuparmi con dati oggettivi. 😅
Poi c’è la . Fa il caffè. Promossa. Non brilla per originalità, ma non chiedevo di
più.
Discorso diverso per la . Da anni soffro la mancanza di luce invernale, e avevo
letto dei benefici di questo tipo di lampade. Mah... un acquisto che resta nella categoria “buone intenzioni”.
Il è invece il vincitore morale dell’anno. La mancanza del jack per le cuffie continua
a irritarmi, ma per il resto è uno smartphone fluido, veloce e con un’ottima fotocamera.
Al contrario, sempre in casa Xiaomi, assolutamente deludente la . L’ho
restituita dopo meno di un mese e un mare di problemi, tornando alla mia vecchia Band 7, due anni più anziana ma ancora impeccabile. Non
sempre il progresso va avanti.
Vabbè, chiudiamola qui: ho anche comprato una , che mi ha sorpreso per il rapporto qualità-prezzo, e un per mia figlia... sulla cui qualità e performance è meglio se mi taccio.
Un tempo aspettavo il Black Friday come un evento, con la lista pronta e la carta in mano. Oggi, invece, mi sorprendo a non desiderare quasi nulla. Forse è l’età, forse la saturazione: ma l’effetto “wow” si è spento, sostituito dal più sobrio “mi serve davvero?”.
La verità è che la tecnologia, ormai, non stupisce più: funziona. È entrata nelle pieghe della quotidianità, silenziosa e prevedibile, come un elettrodomestico che fa il suo dovere. Meno adrenalina, più sostanza. Anche se — lo ammetto — ogni tanto un po’ di meraviglia mi manca.